Impianti dentali: quanto sono forniti gli studi dentistici?
Per interventi di implantologia che lascino il paziente soddisfatto nel lungo periodo, ci riferiamo alla ricostruzione dei denti, al ripristino delle normali funzioni quotidiane, al sorriso rinnovato e alla durata dell’impianto nel tempo, serve prima di tutto un implantologo esperto che sappia come intervenire per risolvere anche i casi più complessi.
Non solo. Serve che il centro dentistico scelto dal paziente sia completo: a partire dallo staff, con la presenza di anestesisti e odontotecnici; sia attrezzato con strumenti diagnostici innovativi; abbia un’ampia gamma di impianti sempre disponibili, di differenti marche, misure e tipologie, che permettano di avere sempre il giusto impianto anche quando ci si trova di fronte a situazioni impreviste.
In questo articolo vorremmo soffermarci proprio sul numero di impianti a disposizione dell’implantologo, un dettaglio spesso ignorato ma che è di fondamentale importanza se si vogliono dare ampie garanzie di successo ai propri pazienti.
Professionalità e un’alta gamma di impianti
Partiamo da un dato fondamentale: gli impianti in titanio sono costosi e, pertanto, il piccolo studio dentistico generalmente ordina gli impianti necessari all’intervento dopo aver visitato il paziente. Tuttavia, un intervento richiede anche capacità di adattamento alle contingenze perché non è escluso che, durante l’implantologia, si presentino degli imprevisti che facciano saltare i piani all’implantologo. In casi del genere, non solo è necessario avere tanta esperienza ma è anche necessario essere forniti di strumenti diagnostici e, appunto, tanti impianti dentali.
Presso gli studi Cirulli si effettua un’implantologia custom made, ovvero un’implantologia che è sempre in grado di offrire la giusta soluzione ad un caso specifico. Se non avessimo la possibilità di selezionare sempre il miglior impianto, aumenterebbero certamente i rischi di fallimento, non avremmo le percentuali di successo che abbiamo e non potremmo offrire le garanzie sull’intervento che offriamo.
Inoltre, determinate tecniche come l’implantologia post-estrattiva, che prevede il posizionamento dell’impianto subito dopo aver estratto un dente, non potrebbero essere eseguite perché hanno un grado di incertezza che si può gestire solo se si è adeguatamente attrezzati.
Nota: parlando di implantologia post-estrattiva, presso i nostri studi l’estrazione del dente avviene utilizzando l’easy x tracs, senza ricorrere al trapano e con una tecnica che riesce a lasciare l’alveolo del paziente pulito e intatto. Ciò significa che il paziente riporterà un trauma minimo e, la nostra ampia disponibilità di impianti, ci permetterà di utilizzare l’impianto più adatto per sostituire il dente appena estratto.
La necessità di avere tante tipologie di impianti è dovuta al fatto che pazienti diversi hanno anatomie diverse. Ci sono tanti casi differenti che un implantologo deve affrontare, ne citiamo solo alcuni per darti un’idea:
- qualità d’osso differenti (spugnoso, compatto, vascolarizzato, …) ;
- quantità d’osso differenti (che richiedono impianti corti, lunghi, diametro stretto,…);
- carenza d’osso verso il labbro e maggiore presenza d’osso verso la lingua;
- gengive più spesse (2-3 mm di spessore) che richiedono impianti con collarino più alto, i quali differiscono dagli impianti che vengono impiegati in caso di gengive più sottili;
- osso con inclinazioni di vario tipo che richiedono l’utilizzo di abutment angolati in grado di rendere gli impianti tra loro paralleli nonostante l’angolazione;
- situazioni che richiedono impianti particolari per evitare di toccare strutture anatomiche di rispetto come il seno mascellare;
- osso del paziente a clessidra (la parte superiore più spessa, poi più stretta e poi, nuovamente, più spessa) per i quali si utilizzano impianti dentali specifici, diversamente si rischierebbe di uscire dalla compagine ossea;
- situazioni che richiedono impianti in grado di eseguire lo split crest ovvero che permettono la dilatazione della cresta ossea senza interventi cruenti e con modalità a basso impatto, in perfetta sintonia con la soft implantology;
- osso da cui è stato appena estratto un dente o osso rimasto per lungo tempo senza radici/impianti. Nel primo caso occorrono impianti meno trattati mentre, nel secondo caso, occorrono impianti più trattati (parliamo della superficie dell’impianto).
A complicare il tutto, il fatto che ogni marca ha un proprio kit di inserimento il cui uso non è banale e richiede specifica formazione.
Non è facile spiegare o elencare quante variabili bisogna considerare per garantire risultati ottimali in ambito implantologico. Non si tratta di avvitare una vite.
In futuro sarà probabilmente possibile realizzare gli impianti su misura per il singolo paziente*. Per il momento i nostri cassetti pieni di impianti ci permettono di affrontare le più disparate necessità.
*Ciò, in realtà, è possibile anche ora ma non siamo ancora nelle condizioni di ricorrere ad una procedura che risulta troppo complessa sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista giuridico/burocratico.