Campi Magneto-Elettrici ed osteointegrazione in implantologia

L’utilizzo della magneto terapia in campo implantare di intensità compresa tra i 50/100 Gauss, mutuata dalle esperienze ormai decennali degli ortopedici, si è dimostrata un “booster” della osteointegrazione e della osteoinduzione negli interventi di implantologia dentale.

Il meccanismo di questo notevole incremento della neoformazione ossea, risiede negli effetti magneto-meccanici e magneto-elettrici di induzione primaria e negli effetti secondari chimico-fisici.

Tali effetti sono mutuati da un considerevole aumento degli elementi cellulari riparativi nel sito chirurgico e da un aumento specifico di osteoclasti, osteoblasti e fibroblasti attorno alla fixture.

Tramite gli effetti secondari (chimico-fisici) del campo magnetico tendenti ad aumentare il gradiente di O2, le reazioni di ossido-riduzione con effetti metabolici sull’utilizzo di ATP e attraverso gli effetti magneto-meccanici e magneto-elettrici sulla vascolarizzazione e sulla microangiogenesi, si ottiene una promozione sensibile della mineralizzazione della matrice ossea sia nel  tempo sia nella quantità.