La Soft Implantology sulla rivista Più Salute & Benessere – Il Sole 24 Ore
La rivoluzione Soft Implantology è firmata dal dr. Maurizio Cirulli per abbassare l’impatto chirurgico e minimizzare i tempi in implantoprotesi.
L’implantologia odontoiatrica si rivoluziona, diventa immediata e senza dolore, grazie ai sistemi di “Soft Implantology” perfezionati in oltre 25 anni di ricerche dal dottor Maurizio Cirulli, chirurgo odontoiatra a Bologna. Il nuovo concetto di protesi su impianti dentali nasce dalla fusione di sistemi clinicamente sperimentati e scientificamente validati e si avvale delle più innovative e sofisticate metodiche diagnostiche. Già professore a contratto per l’insegnamento in “mezzi fisici in odontostomalogia”, il dottor Cirulli è l’ideatore del centratore Tomex e del metodo “Soft implantology”, che abbassa l’impatto chirurgico, minimizza gli effetti collaterali e rivoluziona così il concetto di protesi. In sostanza: il paziente che necessita d’impianti non deve più sottoporsi a tagli e suture e di conseguenza l’intervento non provoca né ematomi né dolori. Membro della Nicola’s foundation onlus, Iclo teaching and research center, settore odontoiatria, e della Società italiana di osteointegrazione (Sio), il dottor Cirulli nel suo curriculum formativo, oltre alla specialità in medicina interna, annovera i master in implantologia osteointegrata, i perfezionamenti in implantologia clinica e biomateriali, il perfezionamento in chirurgia orale e quello in odontologia forense. È stato inoltre ospite della trasmissione Uno Mattina della Rai in qualità di esperto. “Il punto forte della ‘Soft implantology’ – spiega lo specialista – è il basso o minimo impatto chirurgico che consente innumerevoli vantaggi: le tecniche ‘flapless’ o transmucose riducono drasticamente il trauma sui tessuti molli e duri, cioè gengiva e osso, perciò non si sente dolore durante l’intervento e spesso neppure dopo”. Inoltre, prosegue, non aprendo nessun lembo di gengiva e non esponendo l’osso, non è necessaria la sutura. “Per dirla in sintesi: si pratica un piccolo foro d’accesso sulla gengiva e da questo si prepara l’alveolo chirurgico che sarà occupato dall’impianto e tutto ciò con la massima precisione e quasi senza sanguinamento”. Grazie a questa tipologia d’intervento, le conseguenze post operatorie sono proprio minime. Si evitano infatti i grandi ematomi, i dolori e gli stravasi ematici legati allo scollamento dei tessuti; la perdita ossea è minima ed è maggiore la sicurezza nell’inserimento delle fixtures anche in zone critiche. Ulteriore vantaggio per il paziente è la protesizzazione immediata. “Riducendo i tempi e il trauma chirurgico – illustra il dottor Cirulli – si può inserire la protesi provvisoria, preparata in precedenza, nella stessa seduta dell’intervento”. Un progresso sostanziale, questo, poiché il paziente non deve più aspettare quattro o sei mesi indossando fastidiose protesi mobili. Tale metodica è resa possibile dal fatto che l’osteointegrazione avviene naturalmente durante la fase della protesi provvisoria. “Le metodiche post estrattive immediate, inoltre, unite alle tecniche chirurgiche sofisticate, alla pianificazione preimplantare e ai mezzi diagnostici intraoperatori consentono nella maggioranza dei casi l’esecuzione dell’impianto nella stessa seduta in cui si estrae il dente naturale, con un unico intervento”. Nella pratica, quindi, l’impianto è immediato e fatto su misura, si adegua cioè all’anatomia del paziente. In questo modo si riduce la necessità di interventi preparatori spesso complicati, come il rialzo del seno mascellare o gli aumenti della cresta ossea.
I risultati e i vantaggi ottenuti attraverso la “Soft implantology”, oltre a essere resi possibili dalle capacità professionali che restano fondamentali, sono il risultato delle più moderne tecnologie che il sistema utilizza. Ovvero computer design 3D, modelli sterolitografici dell’anatomia ossea, sincristalizzazione e video radiografia intra-extraorale Tomex, la tecnologia ideata proprio dal dottor Cirulli. A fondamento di tutto ciò vi è l’ormai collaudata metodica dell’implantologia computer guidata. Essa, ricorda il medico, comprende una fase progettuale che si avvale di software dedicati per l’elaborazione delle immagini tridimensionali ottenute dalla tomografia computerizzata. Grazie a tali immagini si esegue l’intervento virtuale per individuare le traiettorie precise con le quali ottimizzare le quantità ossee a disposizione ed evitare traumi chirurgici eccessivi e danneggiamento dei tessuti. La fase chirurgica avviene con l’utilizzo di una mascherina chirurgica, la dima, realizzata con macchine prototipatrici al laser. La mascherina serve da guida per la preparazione degli impianti. Prima dell’intervento, inoltre, si realizza la protesi, che sarà applicata contestualmente all’inserimento degli impianti. “In molti casi – sottolinea il dottor Cirulli – i sistemi di Soft implantology possono essere utilizzati anche con impianti in ossido di zirconio. L’aspetto innovativo di questi impianti è la colorazione chiara, simile alla dentina. In questo modo si evita il classico bordo scuro che si nota in alcune riabilitazioni implantari dei settori anteriori che crea un sorriso antiestetico”. I principi che contraddistinguono la “Soft implantology”, in particolare il risparmio biologico e la bassa traumaticità, rappresentano una conquista tale da essere applicata anche alle altre branche della medicina odontoiatrica. Con questa convinzione, infatti, il dottor Cirulli li ha applicati all’odontoiatria e all’ortodonzia, che diventano in questo modo “SOFT”, cioè “DOLCI”.
Articolo del Febbraio 2012.