Intervista al dr. Cirulli (Più Salute e benessere – Il Sole 24 Ore)
Implantologia diventa SOFT. Si tratta di una metodologia a basso impatto biologico, poco dolorosa e invalidante per il paziente applicabile a tutte le casistiche.
Il dottor Maurizio Cirulli è uno dei massimi esperti italiani in implantologia, la branca dell’odontoiatria che si occupa della sostituzione degli elementi dentali compromessi o già mancanti (edentulia). La laurea con lode in medicina e chirurgia conseguita presso l’Università di Bologna è l’inizio di un continuo perfezionamento nell’implantologia che trova le sue tappe più significative nel Master in implantologia osteointegrata conseguito presso l’Iortc Branemark Osseointegration Center (1997), nel perfezionamento in implantologia Clinica Biomateriali presso l’ Università di Chieti (1999) e nelle numerose abilitazioni: Tecnica Branemark Nobel Biocare (1992), metodica Core-Vent (1993), Astra Tech Implants (1997), Rigenerazione guidata dei tessuti con materiali Gore (1997).
Accademico e autore di pubblicazioni scientifiche e relatore in congressi nazionali e internazionali, il professor Cirulli nei suoi studi di Bologna, S. Lazzaro di Savena e Ozzano Emilia applica un concetto di implantologia delicata (Soft Implantology) volto a garantire eccellenza di risultati e minimi traumi per il paziente. Gli interventi vengono eseguiti in anestesia logo-regionale o in sedazione cosciente con protossido di azoto, con la scorta dei più moderni mezzi di indagine radiologica digitale, a basso dosaggio, anche con apparecchiature brevettate dallo stesso Cirulli.
Gli impianti dentali osteointegrabili hanno rivoluzionato l’implantologia. Con quali vantaggi?
In questi impianti la sostituzione dei denti mancanti prevede l’inserimento di una “radice artificiale” in titanio direttamente nell’osso mascellare su cui viene inserito il “moncone” protesico che fa da supporto alla corona che, per forma e colore, è identica agli elementi naturali. Questa corona è a tutti gli effetti un elemento dentario fisso, solido, stabile nel tempo e sicuro come dimostrano i milioni di casi in tutto il mondo.
Che cosa si deve intendere per Soft Implantology?
Si tratta di un’implantologia delicata a basso impatto biologico, poco dolorosa e invalidante per il paziente applicabile a tutte le casistiche dalle più semplici alle più complesse. I maggiori vantaggi si evidenziano nell’implantologia “a carico immediato”, in cui la protesi viene applicata immediatamente o al massimo il giorno seguente, che richiede grande esperienza da parte dell’operatore, organizzazione di studio, avanzati strumenti di diagnosi ed apparecchiature dedicate come la “Sincristallizzatrice ad Argon”, il centratore Tomex, gli impianti dedicati della lineafull-I, il moncone a giunto sferico Sphera e il Cemento Siliconico Ammortizzato.
Il centratore Tomex è un suo brevetto. A cosa serve?
È un centratore extraorale che consente di misurare le dimensioni anatomiche ossee e dei materiali contenuti (impianti dentali, elementi inclusi, cisti, aree osteolitiche) evidenziando lo spessore e l’altezza delle zone esaminate in maniera reale, senza le distorsioni causate dall’inclinazione del sensore rispetto alle pareti ossee anche in zone altrimenti inaccessibili, quali ad esempio il pavimento della bocca negli edentuli. Consente di controllare le operazionidi drillaggio dell’osso mascellare/mandibolare, durante le fasi chirurgiche praticamente in real time e si è dimostrato molto utile nel corso di interventi con l’utilizzo di dime chirurgiche ottenute da modelli stereolitografici. È uno strumento di facile e proficuo utilizzo, ripetibile nelle proiezioni e nel tempo, predicibile nei risultati. Nel trattamento dei settori frontali, la tecnica step by step Tomex assistita si è rivelata utilissima, se non indispensabile.
Cosa ha da dire ai tanti “turisti per caso” delle cure odontoiatriche?
Che la cura meno costosa è la prevenzione e, quando necessario, quella ottenuta affidandosi a strutture e a professionisti realmente qualificati. Il rischio è che esecuzioni frettolose fatte con materiali non sempre certificati e la mancanza dei controlli necessari dopo gli interventi li costringano a un reintervento anche radicale nelle strutture dentistiche nazionali con nuove e più consistenti spese. Per non parlare di certe protesi grossolane dai risultati estetici improbabili se non ridicoli.