Curare la carie: nuove indicazioni terapeutiche

Curare la carie è uno dei principali motivi per cui ci si rivolge a un odontoiatra. Nonostante l’attenzione all’igiene orale sia maggiore, la carie rimane una patologia molto diffusa.

Curare la carie: come intervenire

La carie ai denti colpisce l’intera popolazione mondiale, sia i Paesi in via di sviluppo che quelli industrializzati, questo perché è dovuta a due principali fattori:

In ambito odontoiatrico la ricerca si sta concentrando su nuovi approcci terapeutici basati su alcune considerazioni cliniche. Curare la carie implica:

  • ridurre l’assunzione di zuccheri;
  • intervenire sulla demineralizzazione dello smalto;
  • remineralizzare le lesioni.

Il ruolo del microbioma orale

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Il microbioma orale è determinato dall’insieme delle specie batteriche presenti nel cavo orale. In una condizione normale le specie di batteri presenti nel cavo orale sono in numero proporzionale tra loro, mantenendo una condizione di ph salivare neutro.

Quando nel microbioma orale una specie batterica prevale sull’altra, si crea una condizione di squilibrio che favorisce l’insorgere della carie. Un’errata alimentazione e in particolare una maggiore quantità di zucchero aumentano la proliferazione dei batteri cariogeni. Il ph salivare da neutro diventa acido con la conseguente riduzione della salivazione.

Il microbioma in queste particolari condizioni diventa l’habitat ideale per la carie batterica.

Curare il microbioma per curare la carie

Il nuovo approccio terapeutico per curare la carie prevede un intervento diretto sul microbioma orale. Oltre alla prevenzione, che rimane la più efficace delle terapie, nuove terapie stanno puntando a trattamenti di remineralizzazione dello smalto capaci di riportare alla normalità il microbioma orale.

microbiota oraleUno studio pubblicato sul Journal of Dental Research mette in evidenza il nuovo approccio terapeutico che, per curare la carie, parte da un’analisi accurata del microbioma orale dei pazienti.

Analizzando il biofilm è possibile stabilire la quantità e la specie di batteri presenti, individuando i batteri cariogeni. Il trattamento odontoiatrico consisterà nel ripopolare il microbioma orale con batteri “buoni” per ripristinare l’equilibrio nel cavo orale.

In casi più complessi alle terapie pre e probiotiche sarà associato anche un trattamento farmacologico bioattivo per contrastare i batteri che danno origine alla carie.

L’analisi del microbioma forse sarà alla base delle terapie odontoiatriche del futuro per curare la carie.

Conoscere come è composto il biofilm del paziente permetterà di:

  • ripopolare i batteri utili;
  • limitare i batteri cariogeni;
  • avere cure personalizzate.

Un passo in avanti per l’odontoiatrica che si sta sempre più orientando verso trattamenti non invasivi e capaci di rispondere alle specifiche cliniche di ogni singolo paziente.