Implantologia tradizionale e moderna a confronto
In tempi non troppo passati la salute della bocca era indicatore dell’età: i denti mancanti qualificavano una persona come “anziano”. Oggi le cose sono cambiate e l’interesse per la salute orale e la prevenzione sono diventate priorità assolute che interessano tutti, ad ogni età. Avere denti sani e fissi non è solo un fatto estetico ma è indicatore di salute generale: curare i denti può preservare da problemi cardiaci, per esempio.
I numerosi progressi in campo odontoiatrico permettono, oggi, di affrontare gli interventi chirurgici senza traumi e con risultati estremamente precisi. Le innovazioni metodologiche e tecnologiche hanno permesso, in tempi relativamente brevi, di trasformare un intervento lungo e traumatico in una pratica veloce e generalmente priva di dolore. Ripercorriamo insieme il percorso che ha interessato il settore, dalle tecniche tradizionali all’implantologia moderna.
Dall’implantologia tradizionale alle tecniche moderne
L’evoluzione scientifica ha man mano condotto all’affinamento delle tecniche di implantologia che, nel tempo, hanno acquisito sempre più precisione diventando sempre meno traumatiche. Se l’implantologia tradizionale prevedeva un preciso iter (l’apertura del lembo mucoso gengivale, lo scollamento, l’inserimento dell’impianto, la chiusura della gengiva e l’applicazione dei punti di sutura), le tecniche più moderne hanno il pregio di aver ridotto notevolmente la percezione dolorosa, aver contratto i tempi del post-operatorio (con tutte le sue sequele) ed eliminato gonfiori, ematomi e sanguinamenti.
Il vantaggio che il paziente trae dall’implantologia moderna e dalle sue nuove metodiche è il risparmio, da intendersi con doppia valenza: il risparmio di tempo (ossia il tempo di recupero dall’intervento) e il risparmio biologico, che consiste nell’evitare lesioni ai denti sani e circostanti (l’applicazione delle protesi tradizionali prevedeva la limatura dei denti). In questo modo l’implantologia, con le sue evoluzioni, offre una soluzione di lunga durata con minor danno biologico e risparmiando gli altri elementi dentali.
E il danno biologico scampato va a braccetto con la minore percezione del dolore e l’affinamento di tecniche che hanno reso sempre più soft l’implantologia. Il dottor Maurizio Cirulli, dentista esperto in implantologia, parla di “implantologia dolce” o “soft implantology“ riassumendo con questo concetto tutte le tecniche improntate sulla riduzione del trauma chirurgico sul paziente. Buoni esempi sono offerti dalle tecniche di carico immediato che accorciano di molto i tempi di attesa (in 24-72 ore si hanno denti fissi contro i 3/6 mesi del carico differito), tecniche flapless che permettono l’eliminazione dei punti di sutura, tecniche post-estrattive che consentono l’inserimento degli impianti nella stessa seduta in cui avviene l’estrazione di eventuali denti.
A supporto di tali tecniche c’è la tecnologia come la TAC Cone Beam, il CAD-Cam, il Tomex. L’implantologia moderna avvalendosi, infatti, di strumenti diagnostici altamente precisi permette al paziente anziano di ottenere una protesizzazione implantare quasi totalmente priva di dolore, un risultato (denti fissi) immediato, conseguenze post-operatorie e infiammatorie irrisorie.
Pertanto, sono passati i tempi in cui il dentista era associato a brutti ricordi. Eliminando ansie, dolori e interminabili mesi di disagio, il dentista potrà finalmente essere ricordato per averti restituito un sorriso invidiabile e una vita più serena.