Implantoprotesi su barra passiva “seeger bar” a carico progressivo
Dopo aver trattato un caso di carico progressivo, qui ne riportiamo un altro. Anche in questo caso l’osteointegrazione si ottiene con una protesi OVD (overdenture) ancorata ad una barra fresata al CAD/CAM o fusa da componenti calcinabili (Rhein83 Bologna) che solidarizza gli impianti tra loro, successivamente avvitata agli attacchi Equator (Rhein83 Bologna).
Uno o due giorni dopo l’intervento di inserimento atraumatico Tomex guidato degli impianti, viene avvitata la barra preparata in laboratorio con metodo tradizionale o fresata al CAD/CAM e su di questa viene fissata una protesi OVD tramite attacchi “seeger” su Equator. La particolarità di questa struttura è la massima passività garantita dall’accoppiamento della barra con le teste degli Equator sugli impianti, attraverso anelli elastici in teflon (seeger) che la fissano in modo elastico e passivo, diminuendo in modo significativo le tensioni di avvitamento tra le fixtures. Anche in questo caso la progressività del carico masticatorio si ottiene sostituendo le cappette in teflon con altre di consistenza progressiva, sino a raggiungimento della osteointregrazione dopo circa 3/4 mesi. A questo punto sono possibili 3 opzioni:
- ribasatura e rifinitura della protesi OVD che diventerà definitiva;
- inglobamento della barra in una struttura in composito, ottenendo un Toronto bridge da avvitare o da fissare con seeger agli Equator sugli impianti, ottenendo una perfetta protesi fissa;
- preparazione di una protesi Toronto ex novo con tecniche tradizionali o CAD/CAM.