paziente cardiopatico e implantologia

Paziente cardiopatico: può affrontare l’intervento di implantologia?

Per il paziente cardiopatico affrontare le cure odontoiatriche potrebbe diventare un problema. Purtroppo però le patologie del sistema cardiocircolatorio sono molto diffuse in Italia e in molti dei Paesi occidentali.

Patologie cardiache, anche lievi, spesso presuppongono terapie farmacologiche continuative. Condizioni che rendono complicato un qualunque intervento chirurgico, comprese le cure odontoiatriche e in particolar modo gli interventi di implantologia. I problemi cardiaci infatti sono annoverati tra le controindicazioni dell’implantologia.

Il paziente cardiopatico e i rischi dell’implantologia

Non è ovviamente l’unico aspetto. L’anestesia, il trauma del post intervento, la possibilità di contrarre infezioni, sono tutte complicazioni che rendono il paziente cardiopatico un caso complesso da trattare per l’odontoiatra.

Paziente cardiopatico e anestesia

Un intervento di implantologia eseguito in anestesia locale comporta necessariamente per l’odontoiatra l’accertamento di tutta la storia clinica del paziente cardiopatico. L’anestetico locale ha la funzione di bloccare la trasmissione di impulsi nervosi. In odontoiatria ai farmaci anestetici vengono associati anche dei vasocostrittori, questo per aumentare la durata dell’anestetico per tutto il tempo necessario all’intervento. Tra gli effetti collaterali dei farmaci vasocostrittori c’è però l’aumento della pressione e la tachicardia. Dunque c’è il serio rischio che si generi un’ipertensione arteriosa.

Endocardite batterica e implantologia

terapia antibiotica Un’altra problematica che potrebbe insorgere è l’endocardite batterica.  In presenza di patologie dell’apparato cardiocircolatorio come cardiopatia o valvulopatie, il rischio di contrarre l’infezione al livello del miocardio, l’endocardite batterica appunto, è molto elevato.

I batteri del cavo orale potrebbero infatti facilmente raggiungere l’apparato cardiovascolare attraverso il sangue. In questi casi è sempre opportuno sottoporre il paziente a una profilassi di tipo antibiotico prima di procedere con un intervento di implantologia.

Un paziente cardiopatico deve quindi rinunciare all’implantologia?

Un paziente cardiopatico in procinto di sottoporsi a un intervento di implantologia è da considerarsi un caso complesso. Fatti i dovuti accertamenti in fase diagnostica e valutata l’intera anamnesi clinica del paziente, si può procedere con un intervento di implantologia con tecnica flapless (o transmucosa).

Nel nostro centro odontoiatrico di Bologna, per casi clinici simili, procediamo con la Soft Implantology, ovvero una serie di procedure consolidate volte alla riduzione di qualsiasi tipologia di trauma.

Soft Implantology - Marchio Registrato CirulliCon la Soft Implantology l’intervento di implantologia viene eseguito senza la necessità di aprire i lembi gengivali. La procedura d’intervento infatti prevede l’applicazione di un piccolo foro sulla gengiva attraverso cui viene inserito direttamente l’impianto nell’osso. Un’operazione di estrema precisione, che elimina di fatto l’utilizzo del bisturi, l’eccessivo sanguinamento e le complicazioni del post intervento, con una riabilitazione in tempi molto brevi.

In 24 ore è possibile sostituire i denti caduti senza alcun trauma.

Gli interventi attraverso la tecnica della Soft Implantology presuppongono due condizioni imprescindibili: da un lato l’esperienza dell’odontoiatra nel trattamento dei casi complessi, dall’altro la presenza di strumenti tecnologici altamente innovativi capaci di garantire la pianificazione e la gestione dell’intervento in condizioni di altissima precisione.