Preservare i denti naturali: una priorità
Troppa leggerezza nelle informazioni che vengono diffuse in merito all’implantologia a scapito della possibilità di preservare i denti naturali. Questa la denuncia della Società italiana di parodontologia e implantologia, che ha posto di recente la sua attenzione sulle attività di comunicazione che veicolano un concetto distorto della terapia implantare.
Secondo Alessandro Crea, coordinatore della commissione editoriale della Società italiana di parodontologia e implantologia, negli ultimi anni l’implantologia è stata “promossa” attraverso comunicazioni troppo commerciali e poco etiche che alimentano nei pazienti false aspettative e poca consapevolezza.
Un approccio un po’ troppo vicino al marketing e poco alla scientificità medica, è dunque necessario riportare l’informazione sui binari della correttezza e delle reali competenze odontoiatriche.
Implantologia: scelta consapevole
Fornire al paziente e più in generale ai cittadini una corretta informazione su tutti gli aspetti che ruotano attorno a un intervento di implantologia è il miglior modo per incentivare una scelta consapevole.
Per perseguire tale obiettivo diventa di fondamentale importanza l’accurata valutazione, da parte dell’odontoiatra, di ogni singolo caso clinico. Diagnosi e terapie su misura sono sinonimo di eccellenza e garanzia.
Preservare i denti naturali: l’obiettivo di un buon odontoiatra
Capita sempre più spesso di sentire alcuni pazienti riportare diagnosi che prevedono l’estrazione immediata di molti denti, anche più di dieci, per poi procedere con un intervento di implantologia.
L’estrazione dei denti però non sempre è l’unica soluzione possibile, anzi un odontoiatra competente valuta l’estrazione dei denti solo quando non c’è più alcuna alternativa possibile.
Preservare i denti naturali dovrebbe essere una priorità e, grazie a procedure conservative come quelle previste dalla nostra Soft Dentistry, si riesce a salvare il salvabile e a ricostruire il dente mancante.
Visitare con cura un paziente significa valutare, in tutti i suoi aspetti, la situazione di partenza del paziente. Se il paziente dovesse presentare una parodontite in corso, non è detto che si debba immediatamente ricorrere all’estrazione degli elementi dentali.La parodontite può essere curata, così come può essere prevenuta e curata la perimplantite.
Una diagnosi che tenga conto dell’anamnesi completa del paziente aiuta a non fare errori. Ogni paziente è un caso clinico che è unico e diverso da tutti gli altri, l’attenzione al singolo permette di trovare soluzioni adeguate e cucite su misura rispetto alla persona che l’odontoiatra si trova davanti.
Un odontoiatra con una comprovata esperienza sa per certo che un’estrazione dentale è comunque un atto irreversibile e invalidante. Prediligere delle terapie conservative significa quindi porre il paziente al centro dell’attenzione clinica.
L’implantologia rimane una valida opzione nei casi di edentulia o nei casi in cui le estrazioni siano inevitabili, ma non è un “prodotto” da vendere a ogni costo. Per un professionista la storia clinica del paziente è alla base di qualunque valutazione; preservare i denti naturali, scegliere accuratamente terapie mirate, differenziare le cure e trovare soluzioni a misura del singolo sono attività di ordine quotidiano.