Split crest: tecnica odontoiatrica per l’implantologia
Poco più di dieci anni fa era quasi impossibile procedere all’inserimento degli impianti dentali in presenza di un’atrofia ossea, oggi esistono diverse tecniche per l’implantologia, tra cui lo split crest, che permettono di inserire gli impianti dentali nonostante il poco spessore o la scarsa qualità dell’osso.
In cosa consiste lo split crest?
Molti casi clinici sono accomunati dalle stesse complicazioni. Una volta perso il dente o i denti, passa un periodo più o meno lungo prima che si decida di procedere con l’implantologia. Temporeggiare è uno dei principali motivi per cui si arriva al momento dell’intervento con poco osso.
Più il tempo passa, infatti, più l’osso si assottiglia per via del fenomeno del riassorbimento osseo. L’osso può diventare sottile come come la lama di un coltello. Una delle tecniche odontoiatriche per intervenire su questa particolare tipologia di casi clinici è quella dello split crest.
La tecnica dello split crest consiste nel taglio verticale dell’osso e la conseguente separazione della cresta ossea.
Le creste ossee
Le creste ossee vengono chiamate anche creste alveolari, proprio perché contengono gli alveoli, lo spazio che contiene i denti nelle arcate.
Le creste alveolari si dividono in tre parti:
- parte alveolare esterna;
- parte alveolare interna;
- parte midollare.
Con lo split crest, l’odontoiatra separa la parte ossea interna spostandola verso la parte alveolare esterna creando di fatto l’espansione necessaria per l’inserimento degli impianti dentali.
Una volta posizionati gli impianti, i tessuti molli vengono suturati, e con il successivo processo di osteointegrazione l’osso inizierà a autogenerarsi intorno all’impianto.
Vantaggi della tecnica dello split crest
La tecnica dello split crest per l’implantologia è utilizzata principalmente per interventi in arcata superiore perché l’osso ha delle caratteristiche tali da prestarsi meglio a tale pratica odontoiatrica.
I vantaggi che derivano dal sottoporsi a un intervento di implantologia con split crest sono:
- ottime percentuali di successo;
- reintegrazione con osso autologo;
- aumento dell’osso fino a 5 millimetri.
Nonostante l’elevata percentuale di successo, è importante specificare che si tratta comunque di un intervento che necessita di un’ottima abilità chirurgica. L’intervento di implantologia deve essere eseguito da un odontoiatra che abbia una notevole esperienza e manualità chirurgica.
Oltre a questo tipo di procedura, considerata standard, esistono anche dei protocolli che prevedono l’inserimento nella cresta alveolare splittata di materiale biocompatibile o innesti ossei e solo in una fase successiva il completamento dell’intervento con l’implantologia. Ciò porta a un conseguente allungamento dei tempi per il paziente che si sottopone a questo tipo di terapia.
L’implantologo che è in grado di affrontare diversi tipi di protocolli operativi è l’unico in grado di valutare se e quando ricorrere a una procedura anziché a un’altra. Solo il chirurgo può effettuare simili scelte in base al caso specifico e alle aspettative di successo e durata che eventuali protocolli alternativi possono garantire.
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