impianto dentale sommerso

Impianto dentale sommerso o scoperto: differenze

L’implantologia è ormai una tecnica odontoiatrica ampiamente diffusa, ci sono diversi approcci di intervento, in questo articolo approfondiremo l’inserimento di un singolo impianto dentale che può essere sommerso o scoperto.

Quando si deve sostituire un dente perso con un impianto dentale, l’odontoiatra deve valutare la migliore tecnica per farlo.

Nel caso di un singolo dente che non può essere sostituito con la tecnica del carico immediato, ovvero fissando subito la protesi all’impianto appena inserito, tra le possibili scelte che può fare un odontoiatra c’è anche quella di optare per un impianto dentale sommerso, detto anche bifasico, o  un impianto dentale scoperto, detto anche monofasico.

Fare una scelta di questo tipo significa, per l’odontoiatra, valutare se fare in modo che l’impianto dentale resti all’interno della gengiva fino a guarigione (impianto sommerso, bifasico) oppure fare in modo che l’impianto dentale inserito emerga subito dalla gengiva (impianto scoperto, monofasico).

Impianto dentale sommerso

impianto dentaleL’inserimento di un impianto dentale sommerso prevede l’inserimento dell’impianto nell’osso e la suturazione della gengiva al di sopra di esso.

Una scelta clinica di questo tipo è utile a dare all’impianto un tempo di guarigione al riparo da probabili attacchi batterici. L’odontoiatra opta per un impianto dentale sommerso anche quanto il paziente potrebbe avere dei problemi nella fase di osteointegrazione.

Suturare la gengiva al di sopra dell’impianto protegge l’impianto da eventuali micromovimenti e preserva il processo di osteintegrazione.

Terminata la fase di osteointegrazione, l’odontoiatra provvederà a far emergere l’impianto dalla gengiva e procedere con l’avvitamento della protesi.

L’impianto dentale sommerso viene dunque assemblato in due fasi, ecco perché viene chiamato bifasico.

Vantaggi dell’impianto dentale bifasico

L’inserimento di un impianto dentale sommerso è un vantaggio per tutti quei pazienti che presentano dei rischi per l’osteointegrazione: fumatori, pazienti con osteoporosi o che hanno eseguito un intervento di rigenerazione ossea.

In presenza di osso mascellare con poco spessore e poca densità è certamente la scelta clinica più adatta. Tra gli svantaggi, tempi di attesa più lunghi per il paziente e costi leggermente più alti.

Impianto dentale scoperto

L’inserimento di un impianto dentale scoperto è caratterizzato dal fatto che l’impianto emerge immediatamente dalla gengiva. In questo caso il processo di osteointegrazione e la guarigione della gengiva attorno all’impianto avvengono contemporaneamente. impianto dentale sommersoI tempi si riducono dunque a una sola fase dal momento che non è necessario riaprire la gengiva per scoprire l’impianto.

Per questo gli impianti monoblocco, che per loro natura emergono dalla gengiva, vengono chiamati monofasici.

I vantaggi di un impianto dentale monofasico

Come già anticipato, uno dei principali vantaggi di un impianto dentale monofasico è la riduzione dei tempi per il paziente, a cui si aggiunge anche una riduzione dei costi. Tra i principali svantaggi, invece, il fatto che l’impianto dentale e i tessuti siano maggiormente esposti ai potenziali rischi del cavo orale: infiammazioni, infezioni e microtraumi.

L’odontoiatra, in base alle specifiche esigenze del paziente, valuterà con quale tecnica eseguire l’intervento di implantologia. L’obiettivo sarà sempre quello di offrire al paziente la migliore soluzione per il suo specifico caso clinico.