Estrazione del terzo molare: tecniche chirurgiche a confronto
L’estrazione del terzo molare è l’intervento di chirurgia orale più frequente. Estrarre il dente del giudizio è alle volte indispensabile e può comportare delle complicazioni.
Estrazione del terzo molare: quali complicanze
Nell’ottica di un’odontoiatria sempre più votata all’aspetto conservativo, curare e preservare i denti naturali è una priorità assoluta. Il dente del giudizio però ha sempre comportato delle complicazioni cliniche dovute principalmente alla sua posizione in arcata. In molti casi infatti, i terzi molari sono al centro di alcune patologie in cui l’estrazione del dente è inevitabile.
Tra le principali:
- pulpite;
- inclusione del dente;
- frattura profonda.
Come già accennato, il problema principale dell’estrazione del terzo molare è la sua posizione e, in particolare, la posizione che può assumere la sua radice. Estrarre un dente del giudizio può comportare delle frequenti complicazioni cliniche, tra cui:
- ascesso dentale;
- pericoronite;
- gonfiore;
- parestesia.
Le tecniche di estrazione del dente del giudizio
Ridurre il dolore e garantire al paziente un’esperienza il meno traumatica possibile è tra i principali obiettivi dell’odontoiatria moderna. Per quanto riguarda l’estrazione del terzo molare, si sta sperimentando un nuovo tipo di intervento, meno invasivo, la chirurgia piezoelettrica.
Chirurgia piezoelettrica e chirurgia tradizionale a confronto
Di recente è comparso sulla rivista scientifica Oral Surgey uno studio dedicato alla comparazione delle tue tipologie di intervento per l’estrazione del dente del giudizio.
La ricerca è stata effettuata su 30 pazienti divisi in due gruppi da 15. Dopo aver rilevato le condizioni cliniche di partenza su ogni paziente, il primo gruppo è stato sottoposto all’estrazione del terzo molare con chirurgia tradizionale, mentre nel secondo gruppo il dente del giudizio è stato estratto con chirurgia piezoelettrica.
Procedure di estrazione e tipologia di anestesia sono state identiche per tutti i pazienti.
Per la rilevazione dei dati si è tenuto conto delle seguenti informazioni:
- sanguinamento in fase di intervento;
- tempi chirurgici;
- dolore;
- gonfiore;
- lesioni del nervo alveolare.
I dati raccolti rispetto ai parametri evidenziati non hanno rilevato delle differenze sostanziali tra le due differenti tecniche di estrazione chirurgica.
In entrambi i gruppi si è manifestato dolore e gonfiore.
Il sanguinamento è stato maggiore nel gruppo a cui è stato estratto il dente del giudizio con la chirurgia tradizionale.
Su 30 pazienti solo in due casi si è manifestata una lieve lesione del nervo alveolare inferiore ed entrambi i pazienti appartenevano al gruppo della chirurgia estrattiva tradizionale.
Al momento dunque non c’è una particolare evidenza clinica nel prediligere una tecnica chirurgica rispetto a un’altra. Entrambe le tecniche chirurgiche per l’estrazione del terzo molare appaiono ugualmente valide, fondamentale rimane la competenza dell’odontoiatra che esegue l’intervento.