Storia clinica del paziente: perché è importante
Si parla molto di cartella sanitaria elettronica, uno strumento utile a unificare tutte le informazioni cliniche di un individuo; conoscere la storia clinica del paziente è infatti una condizione imprescindibile per diagnosi e cure altamente efficaci.
Storia clinica del paziente e implicazioni sulle cure
Durante una prima visita nel nostro studio odontoiatrico, i primi minuti sono esclusivamente dedicati alla conoscenza del paziente.
L’odontoiatra pone alcune domande e chiede esplicitamente al paziente di raccontare la propria storia clinica: patologie pregresse, allergie, problemi di salute in generale.
Questa fase non è una perdita di tempo, come alcuni possono pensare, ma è una parte fondamentale della visita odontoiatrica.
Quando si riportano informazioni incomplete o, peggio, quando si omettono informazioni sul proprio stato di salute, ci potrebbero essere delle conseguenze sui risultati delle cure o delle complicanze per la salute.
Facciamo un esempio concreto: se un paziente deve sottoporsi a delle cure odontoiatriche ed è affetto da diabete o ipertensione e non comunica all’odontoiatra la presenza di tali patologie, può andare incontro a seri rischi.
Quali danni può causare una storia clinica incompleta?
Per capire a quali conseguenze si può andare incontro riportando all’odontoiatra informazioni sbagliate sul proprio stato di salute generale è stata condotta una ricerca pubblicata di recente sul JDR Clinical and Translational Research.
Per portare avanti la ricerca gli studiosi hanno messo a confronto le informazioni riportate dai pazienti durante la prima visita odontoiatrica e la cartella clinica redatta a seguito di una visita medica generale.
Il campione di pazienti di riferimento ha infatti effettuato una prima visita presso l’ambulatorio medico dell’Università del Texas e successivamente è stato sottoposto a una prima visita odontoiatrica presso l’Università del Texas Health Science Center di Houston Scuola di Odontoiatria.
Prima visita odontoiatrica: patologie da riferire al dentista
Dopo la visita ambulatoriale è emerso che 1013 pazienti presentavano situazioni comuni di diabete e/o ipertensione, diagnosi che anche i rispettivi medici di base avevano confermato.
Nonostante questo, durante la prima visita odontoiatrica si è verificato quanto segue:
- dei pazienti con il diabete il 15,1 % ha riportato in modo sbagliato la condizione di salute all’odontoiatra;
- dei pazienti con ipertensione il 29% ha nascosto la sua patologia all’odontoiatra.
Storia clinica e prima visita odontoiatrica
Ci sono trattamenti odontoiatrici, come l’implantologia, che possono avere delle controindicazioni. In questi casi, come per altre terapie odontoiatriche, è molto importante riferire con esattezza la propria storia clinica.
Non riferire la presenza di diabete e la cura con insulina oppure non riferire al dentista di avere delle malattie cardiache può comportare, nel caso di un intervento di implantologia, anche il fallimento implantare.
Stabilire con l’odontoiatra un rapporto di fiducia, già dalla prima visita, è un passo fondamentale per il successo della terapia odontoiatrica.